Massima attenzione al progetto dello Sporting Viareggio 1986
L’associazione culturale ‘Orgoglio Bianconero’ che ha preso parte in maniera attiva alle celebrazioni del centenario del calcio viareggino non può che essere dispiaciuta per la fine della società Viareggio Calcio 2014, esclusa dai campionati nazionali e regionali. Non sta a noi – come associazione, i soci possono farlo singolarmente in veste di sportivi, ognuno parlando a titolo personale – individuare le cause e le responsabilità di questo tracollo che ha esposto la città di Viareggio e la sua storia ad una caduta di immagine di non poco conto, che ha valicato i confini della Toscana. Quindi niente processi, se possibile anche stop alle discussioni sul passato recente fra gli sportivi che lasciano il tempo che trovano, difficilmente ci saranno persone che ammetteranno di avere sbagliato strategia, di non avere fatto passi indietro quando sarebbe stato opportuno per evitare che la società si incamminasse su una strada impervia di non ritorno. Tutti sono convinti di avere agito per il bene del Viareggio anche se poi al tirare delle somme la città (quella che ha sempre nel cuore il calcio bianconero) e gli sportivi sono rimasti in qualche modo ‘vittime’ .
A NOI piace pensare al futuro, sperando che stavolta gli errori e le esperienze del passato, possano davvero essere illuminanti e capaci di indicare una strada in grado di rilanciare il calcio viareggino. E’ vero che con lo stadio dei Pini-Bresciani chiuso e con un’impiantistica di base molto carente da oltre un quarto di secolo, non sia facile poter ripartire. Sul palcoscenico locale ci sono realtà che meritano credito e fiducia per quel che hanno fatto nelle ultime stagioni nei campionati minori: il caso dello Sporting Viareggio 1986, impegnato nel campionato di Seconda categoria, è emblematico e proprio ‘annaffiando’ questo progetto, valorizzando il settore giovanile, il calcio locale potrebbe ricominciare la sua ricorsa. Cosa intendiamo per ‘annaffiando’: sostenere il progetto, nei modi e nei tempi che ogni sportivo, o appassionato, o imprenditore, riterrà opportuno sperando che al tempo stesso l’amministrazione comunale sappia trovare una strada percorribile in tempi brevi, da una parte per il rilancio dello stadio dei Pini (e degli altri impianti in questo momento sottoutilizzati) e dall’altra verificando la possibilità di creare anche una sinergia operativa, a medio termine, con altre realtà cittadine, a cominciare dal Cgc Viareggio per passare alla nuova creatura del Marco Polo Center. Ci rendiamo che non sarà una semplice ‘chiamata’ dal Palazzo a convincere imprenditori, associazioni di categoria, sportivi da sempre vicini al pallone locale, a fare qualcosa per la rinascita del Viareggio. Le vicissitudini, non sono tecniche, degli ultimi anni hanno alimentato la disaffezione nei confronti del calcio locale anche se alcune iniziative, organizzate in occasione del Centenario, hanno invece dimostrato che probabilmente sotto traccia questa passione per le zebre non è proprio morta e sepolta.
La presenza nei campionati della Virtus Viareggio – che gioca le sue partite interne a Montignoso – è un progetto, lo diciamo chiaramente, che non ci ha convinto nonostante il tentativo iniziale di coinvolgere due società minori viareggine (tentativo poi naufragato), per il mancato confronto che c’è stato al momento del decollo, con la città e con gli sportivi, alimentando di fatto una spaccatura profonda. Al momento è un corpo estraneo, anche se porta in giro per la Toscana il nome di Viareggio. Ripetiamo non è il momento dei processi. E’ il momento di scalare le marce, stemperando le polemiche astiose di tutti i giorni (polemiche che spesso nascono per vecchi rancori o equivoci), per ridare non solo una speranza ma un progetto vero per il rilancio del calcio viareggino.
Il consiglio direttivo dell’associazione culturale
‘Orgoglio Bianconero’